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Dennis Doyle (Simon Pegg) sta per sposare Libby (Thandie Newton), la sua fidanzata incinta, ma poco prima del matrimonio Dennis, spaventato, corre via. Cinque anni dopo lavora come agente di sicurezza in un negozio di biancheria intima femminile a Londra. Viene a sapere che Libby ha cominciato a frequentare Whit (Hank Azaria). Quest'ultimo entra sempre di più nella vita di Libby e Jake, figlio di Libby e Dennis, per prendere il posto di marito e padre. Per riconquistare Libby, Dennis decide partecipare alla Maratona di Londra.

Gordon, cugino di Libby e amico di Dennis, scommette tutti i suoi soldi su una bisca clandestina che riuscirà a completare la maratona. Anche Goshdashtidar (Harish Patel), il proprietario dell'appartamento affittato da Dennis, scommette su di lui ma se non riesce a completare i 42 chilometri dovrà cercarsi un altro appartamento.

Dall'incontro tra cinema e running, ne nasce una commedia divertente, con al centro la maratona, la corsa per eccellenza: non solo una gara, ma LA gara più importante, la più dura, quella che nessun atleta può dirsi sicuro di portare a termine.

Abbiamo parlato del parallelo tra corsa e filosofia anche in passato, con l'articolo Lo Zen e l'arte della corsa, ossia la corsa come metafora della vita. Non per caso infatti, Whit, l'accerrimo rivale di Dennis, cita "il muro della maratona", lo spauracchio di molti maratoneti, il muro sul quale si sono infranti “i sogni di gloria” di molti runner. Può arrivare al decimo o al trentesimo chilometro, ma non è solo un blocco fisico, è un vero e proprio ostacolo che ogni maratoneta si trova ad affrontare.

"Run Fatboy Run" affronta questi temi in maniera scanzonata: un ragazzo che scappa continuamente dalle responsabilità ("corri, flaccidone, corri") e dalle fatiche quotidiane trova le giuste motivazioni per affrontare la vita, grazie alla corsa più dura del mondo.